Casatenovo:

l’on Zamberletti festeggia i 25 anni della Protezione Civile.'La prevenzione non manchi mai, partendo anche dalle scuole'

 

Erano il suo ''sogno diventato realtà'', come lui stesso ammise in un incontro di tanti anni fa, ed è un po' come se fosse il loro papà. Non poteva perciò mancare l'onorevole Giuseppe Zamberletti, ideatore della moderna struttura dove operano le ''tute gialle'', almeno ad una delle numerose iniziative che il Corpo Volontari Protezione Civile della Brianza ha organizzato quest'anno per festeggiare il 25° anniversario della sua fondazione.


Segretario e presidentessa del Corpo Volontari Protezione Civile della Brianza, Marco Pellegrini e Cristina Colombo


Il cavalier Luigi Fasani e l’onorevole Giuseppe Zamberletti, considerati i padri fondatori della Protezione Civile

E così, trovandosi a Casatenovo per partecipare in serata ad un dibattito sul caso Aldo Moro, nel tardo pomeriggio di lunedì 14 maggio l'onorevole ha accettato di incontrare gli uomini e le donne che volontariamente ogni giorno contribuiscono a preservare, fin dove è possibile, l'incolumità dei loro concittadini, secondo gli schemi a cui lui stesso lavorò ormai più di trent'anni fa. Zamberletti è stato ospite della Protezione Civile cittadina, che opera anche nei comuni di Barzanò, Missaglia e Monticello.


L'intervento del sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati e, sotto, il sindaco di Missaglia Bruno Crippa
nonchè consigliere provinciale con delega alla pianificazione territoriale


Ad accoglierlo autorità, cittadini, tra cui soprattutto membri delle associazioni che hanno contribuito ai progetti del Corpo a sostegno alle zone terremotate, e gran parte dei volontari rigorosamente vestiti della tuta che li contraddistingue. Alla loro presidentessa, Cristina Colombo, è spettato l'onore di pronunciare di aprire la cerimonia con un saluto speciale.

''Durante il nostro primo incontro ci disse che noi eravamo il suo sogno diventato realtà
- ha spiegato - Oggi siamo a confermarle che abbiamo mantenuto in tutti questi anni la linea da lei segnata, seguendo cioè le direttrici della prevenzione, della previsione, del soccorso e del ripristino. Il nostro impegno non è mai venuto a mancare, ma anzi abbiamo rafforzato sempre più il legame con la nostra comunità''.


La presidentessa Cristina Colombo premia l’onorevole Zamberletti e sotto il cav. Fasani


Quei quattro elementi imprescindibili per ogni associazione di Protezione Civile che si rispetti li ha rimarcati anche l'ospite, sottolineando ad un certo punto anche il ruolo cruciale che devono avere i sindaci in caso di emergenza sul territorio. A salutarlo e ringraziarlo sono stati Filippo Galbiati e Bruno Crippa, primi cittadini rispettivamente di Casatenovo e Missaglia. ''La sua azione ha portato frutti concreti anche nella nostra Brianza - ha commentato Galbiati - Abbiamo una grande quantità di volontari appassionati che quasi quotidianamente sono presenti sul nostro territorio, a garanzia e tutela di tutti i cittadini''.


Un volontario consegna una medaglia celebrativa del 25° anniversario
di fondazione della Protezione Civile al comandante De Paoli

Crippa, invece, che è peraltro consigliere provinciale con delega alla pianificazione territoriale (qualcosa che ha molto da vedere con il coordinamento della Protezione Civile), ha parlato del casatese e di tutta la provincia come di un ''territorio da non sottovalutare''. ''Quando arrivano le cosiddette bombe d'acqua andiamo in crisi - ha proseguito - Perciò dobbiamo fare molto affidamento alle nostre Protezioni Civili, perché il clima cambia sempre di più e il territorio diventa sempre più fragile''. Di rischio idrogeologico ne ha ftto cenno anche l'onorevole Zamberletti nel tempo che ha avuto a disposizione per parlare della sua ''creatura'', ma prima ha spiegato le ragioni che lo spinsero ad immaginare una Protezione Civile strutturata come la conosciamo oggi. ''La nostra Protezione Civile viene citata in tutto il mondo come esempio di innovazione in questo campo. In realtà noi partimmo per via di due drammatici episodi quali sono stati i terremoti del Friuli nel 1976 e dell'Irpinia nel 1980, che fecero rispettivamente 1000 e 3mila morti. Furono due sciagure che misero seriamente alla prova la capacità dello macchina di far fronte alle grandi emergenze''.


Una volontaria premia Fabio Valsecchi, responsabile del servizio di Protezione Civile della Provincia


Premiata anche la presidentessa della Pro Loco Rosa Adele Galbiati

L'onorevole si trovò a gestire il coordinamento dei soccorsi quale commissario dello Stato e fu in quelle occasioni che ebbe modo di riorganizzare gli assetti della sua "creatura". ''Il terremoto del Friuli sottolineò una cosa: avevamo uno dei migliori corpi dei vigili del fuoco al mondo - ha proseguito - Certo è che era legato al sistema professionale. Eravamo gli unici in tutta Europa ad avere un Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Non c'erano volontari, ma erano tutti professionisti. Questo voleva dire che, per quanto organizzati, erano troppo pochi. Ci siamo quindi resi conto di che cosa l'Italia avesse perduto dal 1938, quando sparirono i pompieri volontari. Non riuscivamo più a mobilitare una grande quantità di persone. Quando mi venne affidato il compito di organizzare le attività dopo il terremoto dell'Irpinia pensai quindi di creare un grande sistema corale di Protezione Civile''. Ha poi precisato che si trattava, come si tratta tutt'oggi, non di un'amministrazione ma, appunto, ''di un sistema a cui concorrono diverse componenti, come una grande orchestra''.


Tutti i partecipanti all’incontro con l’onorevole Zamberletti

L'intuizione fu dunque quella di posizionare in ogni località un presidio fisso di Protezione Civile, perché non si dovessero più aspettare ore prima dell'arrivo dei soccorsi, nel caso di sciagure come quelle sopracitate. L'attività ordinaria dei volontari, invece, secondo l'onorevole dovrebbe essere continuamente orientata alla prevenzione e all'insegnamento alla cittadinanza delle buone pratiche da rispettare in caso di emergenza. ''Prevenzione e previsione sono importantissime - ha aggiunto - Troppe volte si perdono vite per la poca informazione. Può capitare, come è successo, che durante un'alluvione qualcuno si rifugi in cantina. Dobbiamo partire dalle lezioni a scuola. E poi c'è un aspetto fondamentale che credo si stia perdendo, ed è questo. La ricostruzione del Friuli è durata 15 anni, ed è giusto che sia stato così. Una progettazione di quel genere va fatta con calma. L'attività della Protezione Civile non può fermarsi dopo che i residenti di una località terremotata sono stati messi in salvo altrove, in un albergo in riva al mare. Il presidio dei volontari sono convinto che debba durare il tempo che ci vuole perché riprenda la vita economica e sociale di quel luogo. Prima il supporto non può venire meno''.

Una volta terminato l'intervento, il segretario del Corpo Protezione Civile della Brianza, Marco Pellegrini, ha invitato alcuni tra i presenti a ritirare le medaglie celebrative realizzate per il 25°, spettate ai sindaci Galbiati e Crippa, al comandante dei carabinieri di Merate Roberto De Paoli, ovviamente all'onorevole Zamberletti e al cavalier Luigi Fasani, altra figura importantissima per la struttura moderna di Protezione Civile, presente all'incontro, ed una anche ai diversi rappresentanti delle associazioni cittadine che hanno contribuito insieme alle tute gialle casatesi a raccogliere la bellezza di 48mila euro per l'acquisto di alcuni mezzi di trasporto donati pochi mesi fa nei luoghi colpiti dal terremoto del Centro Italia.