Casatenovo, 18 aprile 2024

Casatenovo ricorda il Covid


 

I nostri Consiglieri, Angelo Redaelli, Giuseppe Sala, Marco Pellegrini e Andrea Mantero, hanno partecipato alla serata organizzata dal Comune di Casatenovo per ricordare il Covid e le sue vittime. All’inizio dell’incontro è stato tributato dal pubblico presente un lungo applauso a noi soccorritori. Il periodo Covid è stato un periodo buio, per tutti noi. Eppure già lontano, finito nella ''scatola dei ricordi'' da dimenticare.

Per tenere viva la memoria del passato, cercando di fare tesoro di quel che anche la pandemia in fondo ci ha lasciato in eredità, sono intervenuti due medici dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un presidio sul quale, nel periodo Covid, era puntata l'attenzione mediatica internazionale per via dei numerosissimi casi di contagio che il personale della struttura orobica è stato chiamato a gestire. Una volta usciti da quel tunnel in fondo al quale all'inizio si faticava davvero a vedere la luce, diciannove fra medici ed infermieri hanno dato vita ad uno spettacolo teatrale, di cui sono stati mostrati alcuni spezzoni, dal titolo ''Giorni Muti, Notti Bianche'' per rendere tangibili paure ed emozioni vissute in corsia in quei mesi durissimi.

''L'idea era quella di restituire alla città quel che era stato vissuto in ospedale'' ha introdotto Gabriella Erba del Centro Isidora Duncan, nel presentare lo spettacolo ''Un ospedale finito al centro dell'attenzione mediatica mondiale. C'era poi il desiderio di rielaborare il vissuto attraverso una narrazione teatrale, onorando tutti i pazienti, anche e soprattutto chi non ce l'aveva fatta. Un progetto che ha generato grande entusiasmo grazie alla brillante regia di Silvia Briozzo'' ha aggiunto Erba.

Fra gli attori saliti sul palco anche il dottor Roberto Cosentini, che del Papa Giovanni è ed era il direttore del pronto soccorso. Inutile ricordare quanto quel periodo lo abbia segnato. ''Il coraggio di affrontare quei ricordi è ciò che ci ha spinti ad organizzare questo spettacolo. Oltre a rivivere quei momenti, ripercorrere quel periodo è servito anche a chi è venuto a vederci ed ascoltarci. Da parte nostra c'era il desiderio di condividere i nostri sentimenti e devo dire che ci è servito. Siamo molto contenti ed orgogliosi di quel che abbiamo fatto''.

Anche il collega Massimiliano De Vecchi, altro camice bianco del presidio ospedaliero bergamasco, ha ripercorso ieri sera le emozioni che l'hanno spinto a salire sul palco. ''Durante la pandemia eravamo smarriti di fronte a quel che stava accadendo, siamo stati travolti dal dolore. Sentivamo il nostro ospedale scrichiolare. Una volta terminato il periodo più duro, personalmente avevo smarrito la voglia di tornare al lavoro, dopo tutto quello che avevamo vissuto. Questa iniziativa ci ha però spinti a raccontare quel dolore, a condividerlo. E ci è servito''.

Un'esperienza vissuta in un altro luogo ma con le stesse modalità anche dal sindaco Filippo Galbiati, ''in trincea'' all'Ospedale Niguarda di Milano. Dismessi i panni dell'amministratore per qualche minuto, il medico casatese ha raccontato quel che il Covid gli ha lasciato. ''Questa serata ci aiuta a ricordare, perchè la nostra società ha un problema: tende a dimenticare troppo spesso le cose, in maniera troppo veloce'' ha detto, condividendo i tre elementi di cui, dopo la pandemia, bisognerebbe fare tesoro. Innanzitutto il respiro, altro elemento che si dà per scontato; solo quando manca se ne comprende la necessità vitale. E poi la relazione fra persone, il sostegno degli affetti.

''Proporre l'intubazione a pazienti completamente soli, che non potevano vedere i loro familiari è stato angosciante anche per noi medici. Persone che si rendevano conto della loro gravità e che non sapevano se si sarebbero mai risvegliate'' ha aggiunto Galbiati, ricordando l'importanza dell'alleanza fra persone e del rispetto dei ruoli. Eppure, poco dopo l'ondata più dura della pandemia, in molti ''hanno cavalcato la sfiducia nella scienza'' ha aggiunto, riferendosi al dibattito sui vaccini. ''Eppure la collaborazione c'è stata e qui a Casatenovo l'abbiamo vista. In tanti si sono dati da fare, fra Protezione Civile, Croce Rossa, Oratori, Caritas: il mondo del volontariato ha fatto moltissimo ed è stata per tutti una vera ricchezza''.

Tra gli interventi che sono seguiti, quello del nostro segretario Marco Pellegrini che ha ripercorso le attività svolte dall’associazione nel periodo della pandemia e i forti rapporti  umani instaurati con le persone assistite. In chiusura la cittadina Marcella Molteni  ha proposto di organizzare quel momento nel ricordo di chi non ce l'ha fatta, per non disperdere la memoria e il dolore di un periodo drammatico per tutti.